Il traffico aereo è tornato ai livelli pre-Covid, in un contesto di continuo aumento dei tassi di produzione di aerei commerciali e di tensioni storiche nella filiera di approvvigionamento.

16 July 2024
  • Nell'aprile 2024, il traffico aereo è tornato al livello del 2019. Tutte le macro-regioni geografiche, a eccezione dell'Asia, hanno superato i livelli pre-COVID. Nel 2023 la redditività media delle compagnie aeree è stata superiore al 2019, tranne che per il Nord America e l’Asia. 
  • Il settore sta affrontando gravi sfide in termini di volatilità dei costi del carburante e livelli di capacità ridotta dovuta a ritardi di consegne o agli aerei a terra per problematiche dei motori;
  • I prezzi dei biglietti hanno visto incrementi significativi nel 2023 vs il 2019, ma nel 2024 ci si aspetta un decremento rispetto all’anno precedente.
  • Il portafoglio ordini di aeromobili commerciali è aumentato del 18% in un anno, raggiungendo il livello record di oltre 15.000 aeromobili, corrispondente a oltre nove anni di produzione. 
  • Le prospettive di aumento dei tassi di produzione / consegna di aeromobili indotti da questi ordini sono peraltro limitate dalle difficoltà operative e finanziarie di molti fornitori della filiera aerospaziale, che limitano i livelli di produzione raggiungibili.
  • Nel 2023, il valore cumulativo delle fusioni e acquisizioni (M&A) annunciate nel settore aerospaziale e della difesa è sceso a 47 miliardi di dollari rispetto ai 116 miliardi del 2021, o al picco di 151 miliardi nel 2019. Atteso un incremento nel 2024 rispetto al 2023.

Milano, 16 luglio 2024 - Secondo l'annuale Aerospace, Defense and Aviation Outlook 2024 di AlixPartners, società di consulenza globale, l'industria aerospaziale continuerà a crescere nel 2024, grazie alla forte domanda di voli alle aerolinee e agli ordini record per gli aerei commerciali.

In questo contesto, l'ultima edizione dello studio di AlixPartners prevede una continua ripresa post-Covid per molti segmenti del settore, trainata da una domanda record. Tuttavia, il settore si trova ad affrontare una serie di sfide operative.

Il traffico aereo supera i livelli pre-Covid

Nell'aprile 2024, il traffico aereo è tornato al livello del 2019, o addirittura lo ha superato nella maggior parte delle regioni del mondo, evidenziando un ritorno alle abitudini di viaggio pre-pandemia. L'Asia è l'unica regione ancora sotto i livelli del 2019, con il mercato internazionale dalla Cina ancora ben al di sotto i livelli di 5 anni fa. Il traffico aereo è previsto aumentare di quasi il 10% nel 2024, dopo un aumento del 38% nel 2023.

Le compagnie aeree operano in un contesto di capacità limitata, sia a causa di problemi tecnici con il motore GTF, che sta tenendo a terra centinaia di aeromobili, sia a causa dei ritardi nella consegna degli aeromobili, in particolare per il B737MAX

"I prezzi dei biglietti in Europa e Nord America sono aumentati tra il 9% e il 12% dal 2019, ma l'inflazione dei costi, in particolare gli aumenti salariali, il livello sempre elevato del prezzo dei carburante da aviazione e la non disponibilità di alcuni aeromobili costituiscono le sfide più forti del 2024 per molte compagnie aeree", dichiara Michele Mauri, Partner & Managing Director di AlixPartners.

In ogni caso le prospettive di redditività sono ancora ottimistiche per le compagnie aeree mondiali, che dovrebbero registrare un aumento dell'utile netto nel 2024 rispetto al 2019 dell’ordine del 10% a livello mondiale (5% a livello europeo).

Le compagnie aeree low-cost, da parte loro, presentano un quadro misto. In Europa e in Medio Oriente hanno aumentato la loro quota di mercato oltre i livelli pre-Covid, mentre in Nord America, in Asia e in America Centrale e del Sud la loro quota si è leggermente ridotta. L’Europa presenta la maggiore quota delle compagnie low cost, 56% nel 2024, contro il 37% in Nord America e il 30% dell’Asia. 

Guardando al ritorno per gli investitori, 100 $ investiti a metà 2019 hanno visto una riduzione a 69 $ a metà 2024 (-31%), mentre l’indice di borsa medio Standard & Poor’s avrebbe portato a un valore di 208 $ (+108%).

Difficile ramp-up per l'aviazione commerciale

Il portafoglio ordini di Airbus, Boeing e Comac ha superato i 15.000 aerei, con un aumento del 18% in un solo anno e l'equivalente di oltre 9 anni di produzione. Se si guarda poi al settore dei velivoli a corridoio singolo (narrow body), l’attuale portafoglio ordini rappresenta dodici anni di produzione per Airbus e otto anni per Boeing. Situazione diversa per i velivoli grandi a doppio corridoio (wide body), dove il portafoglio ordini corrisponde a circa sei anni di produzione, su livelli similari tra Airbus e Boeing.

“Il settore dell’aviazione commerciale ha urgente bisogno di risolvere le continue difficoltà della filiera di fornitura e della qualità dei componenti e sotto-sistemi, che rallentano l’incremento atteso della produzione e minacciano la capacità dei costruttori di aerei di consegnare alle aerolinee quanto previsto dal portafoglio ordini” spiega Mauri. 

Le consegne di aeromobili nel 2023 per Airbus e Boeing hanno raggiunto l'84% del livello del 2018 (prima dello stop produttivo del B737Max e della pandemia) per gli aerei a corridoio singolo e il 60% per quelli a doppio corridoio. Si prevede che le consegne torneranno ai livelli del 2018 tra il 2025 e il 2027 per quelli a corridoio singolo, mentre le consegne di quelli a doppio corridoio torneranno ai livelli del 2018 molto più lentamente, raggiungendo circa l’85% di tali livelli nel 2027 - anche se per questo segmento negli ultimi 12 mesi sono stati registrati ordini massicci, in particolare per l'A350 e il B787.

Il settore sta affrontando un ramp-up eccezionalmente intenso, con aumenti che vanno dal 50% a oltre il 100% tra il 2023 e il 2027, a seconda del programma. L'industria continua a risentire della perdita di esperienza e di competenze dovuto alla riduzione e pensionamento di parte del personale nel periodo COVID. La filiera di fornitura è indebolita sia dal punto di vista operativo che finanziario da una serie di fattori, quali l’inflazione dei costi e il crescente fabbisogno di capitale circolante in un contesto di tassi di interesse elevati.

"Nel 2023 i profitti dell'industria di fornitura di aerei commerciali sono saliti a oltre 31 miliardi di dollari, stesso livello del 2019, ma solo due terzi dei livelli record del 2018 pre-COVID a oltre 45 miliardi. L’aumento dei profitti nel 2023 è stato trainato principalmente dai produttori finali di aerei e motori, nonché dal ritorno dei profitti delle società di leasing dopo le forti perdite del 2022", sottolinea Paolo Rinaldini, Partner & Managing Director di AlixPartners.

L'aviazione sostenibile, una delle principali preoccupazioni del settore

L'obiettivo del settore di raggiungere la neutralità delle emissioni di CO2 entro il 2050 sta già esercitando una pressione significativa sulle compagnie aeree e sui loro fornitori, ovvero i produttori di aeromobili e di motori. Entro il 2040, gli aeromobili di ultima generazione (B737MAX, A320neo, A350, B787) rappresenteranno il 61% della flotta in servizio.

"L’industria deve raddoppiare gli sforzi e prendere in considerazione l'intera catena del valore del traffico aereo", dichiara Michele Mauri, Partner e Managing Director di AlixPartners. “Il rinnovo della flotta, la diffusione di carburanti sostenibili per l'aviazione (SAF), l’adozione di nuove tecnologie e l'ottimizzazione delle operazioni di volo e di terra, pur essendo necessari, non saranno sufficienti per raggiungere l'obiettivo del settore".

Per avere un impatto significativo, queste leve dovranno puntare ai voli superiori ai 1.000 chilometri, che contano per l'80% delle emissioni del settore, metà delle quali derivano dagli aerei grandi a doppio corridoio. Il rinnovo della flotta dovrebbe ridurre le emissioni previste al 2050 del -14%, i nuovi aeromobili e sistemi di propulsione del -6%, l'impiego di SAF del -37% e i miglioramenti alle operazioni di volo e di terra del -9%. Nel complesso tali riduzioni non consentono di indirizzare circa un terzo delle emissioni previste al 2050, per cui si dovranno cercare nuove modalità o rivedere il target net-zero.

Secondo lo studio di AlixPartners, i meccanismi incentivanti o vincolanti messi in atto nei Paesi sviluppati - guidati da Stati Uniti ed Europa, regioni che rappresentano il 50% delle emissioni - sono già in atto, con l'IRA (Inflation Reduction Act), i mandati SAF e la riduzione dei crediti di carbonio assegnati alle compagnie aeree nell'Unione Europea. Rimane la questione dei massicci investimenti necessari per gli impianti di produzione di SAF, che si prevede raggiungeranno un livello di 150 miliardi di dollari entro il 2035. Una delle conseguenze è che i prezzi dei biglietti aumenteranno, in particolare per i biglietti offerti dalle compagnie aeree sui voli intraeuropei, soprattutto low-cost, con un impatto sulla domanda.

Fusioni e acquisizioni: meno operazioni ma più strategiche

Nel 2023, il valore delle operazioni di fusione e acquisizione (M&A) annunciate nel settore è diminuito nuovamente in modo significativo, attestandosi a 47,2 miliardi di dollari. Ciò rappresenta un calo del 46% rispetto al 2022 (87 miliardi) e del 69% rispetto al picco del 2019 (151 miliardi). Questo calo è stato determinato principalmente da una diminuzione significativa, di oltre il 70%, della dimensione media delle transazioni, combinata a un calo del numero di transazioni di circa il 10%. D'altra parte, e questo può sembrare paradossale, le valutazioni delle aziende acquisite sono aumentate in modo significativo, raggiungendo multipli di 15,4x Ebitda in media, rispetto a 12,8x per il 2022.

Sebbene i fondamentali del settore rimangano solidi, queste tendenze molto marcate riflettono un mercato in cui le transazioni sono soggette ad aspettative di valutazione persistentemente elevate da parte dei venditori, difficili da raggiungere. Gli investitori e possibili acquirenti sono frenati dalle tensioni e dalle incertezze geopolitiche, dalle elezioni attese e dalle linee politiche dei nuovi eletti, dal persistere di tassi di interesse elevati e dalla difficoltà per le società di private equity di competere con le grandi aziende industriali del settore, nonostante l'abbondanza di liquidità.

"In un contesto in cui i fondamentali del settore, sia commerciale che della difesa e dello spazio, rimangono solidi con prospettive di visibilità, emergono diverse tendenze per il 2024: la continua ricomposizione del settore aerospaziale e della difesa con potenziali importanti operazioni di strutturazione, il ritorno dei fondi di private equity, il cui interesse rimane forte, nonché le opportunità legate allo sviluppo dell'intelligenza artificiale e le considerazioni ESG. Ci aspettiamo inoltre che nel 2024 i fondi di private equity diventeranno più aggressivi e competitivi, con potenziali operazioni multimiliardarie di acquisto o vendita", conclude Paolo Rinaldini, Partner & Managing Director di AlixPartners.

A proposito di AlixPartners 
AlixPartners è una società di consulenza leader a livello globale, che da oltre 40 anni supporta aziende e investitori nel rispondere in modo rapido ed efficace alle sfide più critiche, sia che si tratti di migliorare le performance o sviluppare piani di crescita, sia che questo comporti la gestione di trasformazioni operative, finanziarie o digitali. Con oltre 2500 professionisti e 25 sedi in tutto il mondo, affianca i propri clienti dalla fase di analisi a quella di implementazione, misurando il successo in termini di risultati concreti ottenuti. È presente in Italia dal 2003, dove oggi conta un team di oltre 60 consulenti, attivi in molteplici settori industriali tra cui Automotive, Aerospace, Consumer Goods & Retail, Private Equity, TMT e Digital.


Maggiori informazioni su: www.alixpartners.com

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